
La tricopigmentazione: come mascherare la caduta dei capelli
Tecnologia - Tempo di lettura: 6 minutiDa sempre la caduta dei capelli affligge l’universo maschile e anche quello femminile, e negli ultimi anni, sono state numerose le offerte da parte della ricerca tricologica per ovviare a questa problematica. Oltre a trattamenti tricologici di varia natura e il ricorso alla chirurgia, quello che non tutti sanno è che esiste una pratica per il cuoio capelluto che ricrea artificialmente la presenza dei capelli in modo perfettamente realistico, attraverso l’utilizzo di pigmenti di colore sotto la pelle.
Questa procedura è nota come tricopigmentazione del cuoio capelluto (o dermopigmentazione) e crea l’illusione di capelli più folti. La tricopigmentazione consente infatti di mascherare perdite di capelli, da quelle più lievi fino alla calvizie, in maniera specifica e personalizzata a seconda della situazione da trattare, ed è indicata sia per i capelli rasati che per i capelli lunghi.
Cos’è la tricopigmentazione
La tricopigmentazione è un rimedio antiaging che consiste nell’iniezione, a livello degli strati più superficiali del cuoio capelluto, di pigmenti di colore, che possono spaziare dal nero al grigio al castano, in modo da ricreare, attraverso accumuli di colore puntiformi, un effetto rasato o “effetto ombra”, con risultati estetici molto vicini al naturale. La tecnica di pigmentazione permanente è utile in tutti i casi di perdita di capelli anomala, di calvizie androgenetica, di alopecie e ogniqualvolta non è possibile ricorrere alla chirurgia. In alternativa, la tricopigmentazione può essere utilizzata anche nel post-trapianto di capelli, per andare a mascherare eventuali zone vuote o cicatrici.
Cosa si intende per effetto rasato?
La tricopigmentazione ad effetto rasato è sicuramente la più utilizzata e, come dice il termine stesso, il fine è quello di ricreare il look rasato attraverso l’iniezione nel derma di micro depositi di pigmento. Con questa tecnica è anche possibile andare a ricostruire tutta l’attaccatura frontale dei capelli nel caso di diradamenti o stempiature in modo da rendere più armoniosi e lineari i tratti somatici del viso.
Se invece bisogna intervenire in presenza del capello lungo, dove è in atto un principio di sfoltimento o di diradamento, si ricorre alla tricopigmentazione effetto densità: anche in questo caso si ricorre all’iniezione di piccole quantità di pigmento nel derma superficiale ma l’obiettivo è quello di scurire l’area diradata e andare così a ridurre la differenza cromatica tra capelli ancora esistenti e cute glabra.
La tricopigmentazione è adatta per le donne?
Oggigiorno sono soprattutto gli uomini a ricorrere alla tricopigmentazione, anche se la tecnica può essere applicata anche in presenza di capelli lunghi e quindi anche sulle donne. Tuttavia solitamente gli esperti consigliano, assieme a questa tecnica, l’abbinamento di cure tricologiche specifiche in quanto nella donna, un problema tempestivamente affrontato, spesso risulta reversibile.
La tricopigmentazione è indicata per chi soffre di alopecia?
La tricopigmentazione usa piccoli punti a strati in diverse tonalità di nero per replicare l’aspetto di un’ombra sul cuoio capelluto. Questa tecnica crea profondità e definizione, restituendo un aspetto assolutamente naturale che si fonde perfettamente con la carnagione.
Questo processo è molto utile per tutte le forme di perdita di capelli, siano esse dovute a patologie oncologiche, alopecie universali, parziali o areate, e calvizie maschile e femminile.
Come si effettua la tricopigmentazione?
Come abbiamo visto, la tricopigmentazione avviene attraverso un deposito di pigmento attraverso apposite strumentazioni ed un ago specifico per il cuoio capelluto, ad una profondità di 0,5 mm, nel derma.
Il “taper”, termine tecnico per indicare l’ago, ha una conformazione specifica (molto diversa da quelli usati per i tatuaggi) per ottimizzare i risultati di questo trattamento, rilasciando sempre la stessa quantità di pigmento per ottenere depositi identici.
La tecnica è indolore e non richiede quindi nessun tipo di anestesia; inoltre consente di riprendere immediatamente le proprie consuete attività, alla fine della seduta.
Di norma, una volta eseguito il trattamento non sarà possibile lavare o bagnare il cuoio capelluto (questo include evitare di sudare eccessivamente) per quattro giorni dopo ogni seduta, ecco perché è bene fare la doccia prima di ogni trattamento. Mediamente, una seduta dura tra le quattro e le cinque ore ed il numero di trattamenti necessari dipenderà dalla quantità di cuoio capelluto che andrà trattata e per la conservazione a lungo termine del colore.
Tra un trattamento e l’altro, per garantire risultati migliori, è bene non andare a nuotare, usare bagni di vapore o sauna o fare docce estremamente calde, evitare di esporre il cuoio capelluto al sole per i primi quattro giorni (indossare un cappello va bene): una minore esposizione al sole dell’area trattata significa una migliore ritenzione a lungo termine.
La tricopigmentazione è permanente?
La tricopigmentazione viene considerata permanente quando vengono utilizzati dei pigmenti di colore con dimensioni superiori ai 20 micron, che quindi non vengono espulsi dal corpo e rimangono in sede a vita, come accade nel classico tatuaggio. Con questa metodica possiamo dire che i costi sono abbattuti in quanto, essendo una condizione permanente, non sono necessarie le sedute di ritocco periodiche previste per la tricopigmentazione non permanente. Lo svantaggio potrebbe essere però quello legato al mutamento del nostro corpo, al cedimento strutturale dei nostri tessuti e all’instabilità dei pigmenti, che nel corso degli anni potrebbero cedere e formare chiazze scure perdendo l’effetto puntinato tipico dell’aspetto rasato.

Non esiste una soluzione "universale" ai problemi dei capelli e ciò che funziona per una persona potrebbe non essere adatto a un'altra. In Revalhair optiamo per soluzioni non invasive, senza l'uso di farmaci o il ricorso alla chirurgia, per aiutare in maniera meno aggressiva a rallentare la perdita dei capelli e stimolarne la crescita.
Intervenire in tempo è essenziale per poter ricorrere a questi trattamenti sicuri ed efficaci, come i massaggi trofici o il laser a bassa frequenza, per risultati visibili e una capigliatura dall'aspetto naturale.
Esiste una tecnica di tricopigmentazione temporanea?
La tricopigmentazione temporanea o semipermanente è effettuata con pigmenti inferiori ai 20 micron che quindi sono fagocitati nel tempo dal nostro sistema immunitario.
Richiede costi piuttosto elevati a lungo termine poiché sono necessarie sedute di ritocco periodiche, ma permette di adattare periodicamente il “disegno” alla mutevolezza del nostro aspetto fisico (ad esempio l’insorgenza dei capelli bianchi..)
Si può effettuare su cicatrici?
La tricopigmentazione può rivelarsi molto utile per la copertura di esiti cicatriziali sul cuoio capelluto. Sempre più spesso la tecnica viene applicata su cicatrici post-trapianto (che possono essere lineari dopo trapianto FUT oppure puntiformi dopo tecnica FUE), su cicatrici dovute ad incidenti, oppure su cicatrici post-interventi chirurgici che possono compromettere l’aspetto estetico dello scalpo.
Quali sono le controindicazioni della tricopigmentazione
La tricopigmentazione è ad oggi considerata dagli esperti del settore una valida alternativa o complemento alle classiche cure tricologiche e agli interventi di trapianto di capelli. Tuttavia è bene sapere che esistono anche delle controindicazioni relative a questa tecnica che possono essere di tipo estetico o legate a patologie del cuoio capelluto.
Ricordiamo infatti che il pigmento utilizzato va a simulare il colore naturale della cheratina e può virare dal biondo scuro al grigio/nero per cui diventa facilmente comprensibile che persone con i capelli biondo chiaro, rossi o completamente bianchi non troverebbero alcun giovamento estetico da questa tecnica.
La tricopigmentazione non è raccomandata inoltre, per le persone che soffrono di follicolite del cuoio capelluto, di dermatite seborroica o altre anomalie come la psoriasi, poiché non è opportuno (oltre che più difficile) applicare il pigmento sulle aree infiammate.
Bisogna inoltre prestare estrema attenzione all’esperienza e alla preparazione del tricopigmentista e alla qualità delle apparecchiature e dei pigmenti utilizzati: un operatore non specializzato rischia di darci un risultato “finto” e innaturale, con difetti estetici visibili ad occhio nudo, compromettendo la nostra immagine.
Tricopigmentazione: quali sono i costi?
I costi della tricopigmentazione dipendono innanzitutto dall’ampiezza della zona del cuoio capelluto che intendiamo trattare. Al costo della prima seduta bisognerà poi aggiungere quelli delle relative sedute di mantenimento che, nel caso di tricopigmentazione semipermanente (o temporanea), vengono effettuate ogni 8-10 mesi e nel caso di tricopigmentazione permanente ogni 4-5 anni.
A questi prezzi bisogna aggiungere, nel caso si sia optato per una tricopigmentazione permanente, e nel caso non siamo purtroppo soddisfatti del risultato ottenuto o ci si ritrovasse a voler cambiare look, il costo di diverse sedute Laser per la rimozione dei pigmenti innestati.
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