
Il trapianto di capelli
Tecnologia - Tempo di lettura: 3 minutiIl trapianto è una tecnica chirurgica volta al rinfoltimento del cuoio capelluto nelle aree vuote e colpite da un irreversibile diradamento dei capelli.
Trapianto o autotrapianto dei capelli?
Ad oggi è corretto parlare di autotrapianto anziché di trapianto in quanto i bulbi donatori vengono generalmente prelevati dalla nuca, dove sono maggiormente resistenti all’azione degli androgeni e quindi geneticamente permanenti, e inseriti nei siti di ricezione colpiti da calvizie. Due sono le procedure alla base dell’autotrapianto: l’escissione di una striscia (strip) di cuoio capelluto (FUT) e il prelievo delle singole unità bulbari (FUE), entrambe praticate sulla parte posteriore e/o laterale dello scalpo. I costi dell’autotrapianto in genere dipendono dall’estensione del grado di calvizie da coprire e dalla tecnica utilizzata.
Il trapianto di capelli è utile anche per le donne?
I capelli rivestono un ruolo fondamentale in contesti psicologici e sociali, soprattutto per quanto riguarda l’universo femminile. Ecco perché sono sempre di più le donne che si approcciano all’autotrapianto per risolvere un problema di forte disagio estetico.
Il trapianto dei capelli nelle donne avviene di solito in seguito ad alopecia androgenetica femminile, che provoca uno svuotamento dell’area vertex superiore, e ad alopecia da trazione che invece provoca uno sfoltimento nella linea di attaccatura dei capelli.
Spesso però la caduta dei capelli nella donna è molto diffusa e non presenta zone certe di prelievo: in ogni caso è sempre consigliato un esame specifico dal tricologo che valuterà se è opportuno sottoporsi ad un intervento chirurgico di questo tipo oppure se bisogna intervenire con cure tricologiche idonee ad arginare la perdita di capelli in atto.
Il trapianto di capelli con tecnica FUE
L’autotrapianto con tecnica FUE prevede l’estrazione di singole unità follicolari che vengono reinserite in appositi canali, creati al chirurgo, nella zona ricevente e non prevede nessun taglio e cicatrice nella zona donatrice. I vantaggi di questa tecnica sono numerosi: è una tecnica non invasiva, permette tempi di recupero estremamente rapidi e i risultati sono duraturi nel tempo ed estremamente naturali.
Il trapianto di capelli con tecnica FUT
La metodologia di infoltimento tradizionale con tecnica FUT prevede il prelievo di una striscia di cuoio capelluto, successivamente suddivisa in piccoli frammenti che contengono le singole unità follicolari. Segue poi il reimpianto nella zona ricevente.
La FUT prevede quindi un taglio chirurgico, tempi di recupero superiori rispetto a quelli della FUE e si rischia di ottenere un effetto non prettamente naturale soprattutto a livello dell’attaccatura frontale.

Non esiste una soluzione "universale" ai problemi dei capelli e ciò che funziona per una persona potrebbe non essere adatto a un'altra. In Revalhair optiamo per soluzioni non invasive, senza l'uso di farmaci o il ricorso alla chirurgia, per aiutare in maniera meno aggressiva a rallentare la perdita dei capelli e stimolarne la crescita.
Intervenire in tempo è essenziale per poter ricorrere a questi trattamenti sicuri ed efficaci, come i massaggi trofici o il laser a bassa frequenza, per risultati visibili e una capigliatura dall'aspetto naturale.
Il trapianto di capelli sintetici
Il trapianto di capelli sintetici (o biofibre) rappresenta una soluzione per chi non ha un sufficiente numero di capelli da trasferire dalla zona donatrice (generalmente la nuca) a quella ricevente. I capelli possono essere scelti in base al colore, alla lunghezza e allo spessore e generalmente sono costituiti da polimeri plastici rivestiti di collagene, una proteina naturalmente presente nel nostro corpo, che dovrebbe aiutare l’attecchimento delle fibre sintetiche e favorire la cicatrizzazione cutanea, e di ioni di argento con funzione antimicrobica e antinfiammatoria. Purtroppo gli effetti indesiderati di questa tecnica rispetto all’autotrapianto sono molteplici, primo fra tutti il rischio di rigetto per scarsa biocompatibilità ed inoltre potenziali reazioni allergiche scatenate dagli impianti. Le infiammazioni possono spaziare dal semplice prurito alla formazione di foruncoli e granulomi e nei casi più gravi si può arrivare anche alla necrosi cellulare nelle sedi d’impianto.
Infoltimento non chirurgico
Una soluzione non invasiva per rimediare alla calvizie e al diradamento è rappresentata dall’infoltimento non chirurgico ovvero dall’applicazione di protesi tricologiche. Vengono generalmente utilizzati capelli naturali (di cui possiamo scegliere colore, spessore e lunghezza in modo da integrare perfettamente l’impianto con i capelli già esistenti) che vengono integrati su una similpelle biocompatibile al cuoio capelluto. Il vantaggio delle protesi non chirurgiche è l’assenza di cicatrici e risulta completamente indolore, tra gli svantaggi quello di sottoporsi ripetutamente ad interventi di manutenzione (anche una volta alla settimana) legando, in questo modo, il paziente ai centri specializzati.
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