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Conoscere i capelli, per prendercene cura

Conoscere i capelli, per prendercene cura

Capelli - Tempo di lettura: 11 minuti

Conoscere a fondo i nostri capelli è il primo passo per imparare a curarli al meglio. Fisiologia, chimica e struttura dei capelli sono nozioni indispensabili per affrontare correttamente i problemi di cui possono soffrire.

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Composizione chimica dei capelli

La composizione chimica dei capelli regola la ricchezza della chioma. Il capello si compone di 4 elementi (cheratina, melanina, lipidi e minerali) che, combinati tra loro, ne determinano la forma e il colore.

Cheratina = forza

Poiché i capelli sono formati da cheratina in una percentuale compresa tra il 65% e il 96%, la formazione dei capelli è scientificamente definita ‘cheratinizzazione’. All’interno del follicolo pilifero, le cellule germinali dei capelli, durante l’ascesa verso il cuoio capelluto, spinte verso l’alto dalle nuove cellule in aumento, subiscono il processo di cheratinizzazione, che termina nella formazione del capello, quello visibile ad occhio nudo..
Ormoni, vitamine, fattori genetici e metabolici influenzano il processo di cheratinizzazione. Questo vuol dire che alterazioni dell’uno o dell’altro possono causare delle anomalie generando capelli non perfettamente sani a livello del fusto e quindi suscettibile a diversi problemi.
La cheratina rende il capello impermeabile, elastico, plasmabile, robusto e resistente: non a caso è contenuta in moltissimi trattamenti per capelli.

Melanina = colore

Nella nostra pelle, e così anche nel cuoio capelluto, ci sono delle cellule (melanociti) che producono un insieme di pigmenti naturali: la melanina, che può essere prodotta in due tipologie, eumelanina (marrone-nera) e feomelanina (rossastra).
La prima colora i capelli scuri, la seconda quelli biondi e rossi: a seconda di come si combinano i due tipi di melanina cambia la profondità del colore dei capelli di una persona.
I melanociti, invecchiando come il resto del corpo, rallentano la produzione di melanina, il che spiega l’insorgenza dei capelli bianchi e grigi associata all’età.

Lipidi = protezione

Il 3% della composizione dei capelli consiste di lipidi. Di questi, il 25% sono prodotti nel bulbo pilifero da steroli, acidi grassi e ceramidi, mentre il 75% proviene dalla secrezione della ghiandola sebacea, il sebo. I lipidi si accumulano prevalentemente nella corteccia e nella cuticola dei capelli, conferendo impermeabilità e coesione della fibra capillare. È facile dunque intuire che se le ghiandole sebacee dovessero incorrere in problemi ne risentirebbero capelli e cuoio capelluto: l’asteatosi e la cute grassa, infatti, dipendono rispettivamente da una produzione insufficiente o eccessiva di sebo.

Minerali = salute

I minerali preservano la salute dei capelli, come di tutto l’organismo. I livelli di minerali all’interno dei capelli ne determinano la qualità. Ferro e zinco promuovono la crescita sana dei capelli: non a caso la caduta dei capelli può essere uno dei sintomi visibili di anemia o carenza di ferro. Accanto a questi troviamo magnesio, piombo e rame. Quest’ultimo influenza la produzione di melanina. A seconda delle percentuali (del tutto soggettive) presenti nei capelli, cambia la caratterizzazione della capigliatura. Come per gli altri componenti del capello, carenze di uno o più minerali possono creare problemi alla chioma.

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Fisiologia dei capelli

I capelli sono filamenti proteici che crescono dai follicoli presenti nel derma. Il corpo umano è ricoperto di follicoli che producono due tipi di peli: i peli vellus e i peli terminali. I primi sono corti, sottili, appena percettibili e si sviluppano sulla maggior parte del corpo durante l’infanzia. Sono visibili più facilmente su bambini e donne adulte, che generalmente hanno meno peli terminali a coprirli. I peli vellus si differenziano dai peli terminali che sono più visibili e si sviluppano di solito in misura maggiore sugli uomini rispetto alle donne. I peli terminali sono spessi, lunghi e scuri e la loro sostituzione al posto dei peli vellus è dovuta all’aumento dei livelli di ormoni androgeni durante la pubertà.

Quando si parla di capelli, ci si riferisce a due strutture distinte: la parte sotto la pelle, chiamata follicolo pilifero, che si trova nel derma e contiene le cellule staminali, che garantiscono la produzione di un nuovo capello quando il vecchio cade. La seconda struttura è il fusto, la parte filamentosa dura che si estende sopra la superficie della pelle.

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Com’è fatto un capello sano

Ogni capello si compone di bulbo pilifero, radice e fusto che è quello che comunemente identifichiamo con il capello, esterno al follicolo e visibile sul cuoio capelluto. Di fatto, è la parte morta del capello e raggiunge uno spessore medio di 65-78 micron in una persona adulta. La radice invece è profondamente innestata nella cute, all’interno del follicolo. È dalla radice che dipende la vita e la crescita del capello. Il bulbo, infine, è situato nel follicolo pilifero ancora più in profondità rispetto alla radice. Nel bulbo trova posto la papilla dermica, ricca di terminali nervosi e vasi sanguigni, che è la regione che nutre il capello. Nella papilla dermica si formano le cellule germinative che, riproducendosi, spingono verso l’esterno le più vecchie. Questo processo, che origina il fusto, si chiama cheratinizzazione, ed è il momento in cui il capello perde vita e si irrigidisce.

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Gli strati del fusto del capello

sezione fustoLa struttura del fusto di un capello sano si compone di tre strati che, dall’esterno verso l’interno, sono: cuticola, corteccia e midollo. La cuticola si compone di cellule trasparenti e molto sottili (circa 0,2/0,5 micron) e svolge un’azione protettiva dalle aggressioni esterne. Dalla sua integrità dipende dunque la salute del capello. Sotto la cuticola si trova la corteccia, che è lo strato più spesso e perciò da questa dipendono forma e consistenza del capello. La corteccia contiene lunghe catene di cheratina che aggiungono elasticità, morbidezza e resistenza ai capelli. La corteccia dei capelli contiene anche melanina prodotta da cellule specializzate chiamate melanociti; la melanina è il pigmento responsabile del colore dei capelli. Pertanto, tutti i comuni prodotti in uso per modificare colore e forma della capigliatura, intervengono chimicamente sulla corteccia che alla lunga potrebbe finanche consumarsi del tutto. Il midollo è lo strato più interno, soffice e fragile del capello, composto da una sostanza amorfa, morbida e oleosa. Si trova solo nei capelli più spessi ed è costituito da un nucleo morbido e sottile di cellule trasparenti e cuscinetti d’aria.

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I vari tipi di capelli

Le combinazioni di colore e forma dei capelli fanno parte dell’identità di una persona. Queste caratteristiche dipendono da vari fattori genetici e ambientali.

L’etnia è uno di questi, e influisce sulla forma dei capelli.

Parleremo dunque di capelli cimotrichi nel caso di popolazioni caucasiche (ondulati o ricci, a sezione ellittica larga), di capelli ulotrichi nel caso di popolazioni con la pelle scura (lanosi o crespi, a sezione del fusto piatta) e di capelli lissotrichi, tipici delle popolazioni asiatiche (lisci e rotondi).

Per quanto concerne lo spessore (il diametro del fusto), i capelli ulotrichi sono i più sottili; seguiti da quelli cimotrichi. I capelli più spessi in assoluto sono i capelli lissotrichi. Mediamente è corretto considerare che lo spessore del diametro del fusto è di circa 70 micron (millesimi di millimetro).

L’etnia non influisce invece sulla velocità di crescita dei capelli che è sempre di circa 1 cm al mese (0,3 mm al giorno).

La lunghezza che i capelli possono raggiungere è determinata dal patrimonio genetico individuale e non è infinita.

Anche il numero di capelli (densità) è una caratteristica individuale. Mediamente abbiamo circa 100-150 capelli per ogni cm² di cuoio capelluto. A seconda del colore dei capelli cambia la densità: i biondi hanno mediamente 150 mila capelli, i castani 110 mila, i mori 100 mila e i rossi 90 mila.

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Colore dei capelli

L’etnia determina il colore dei capelli che, a sua volta, dipende dalla melanina che, a seconda della sua disposizione più o meno profonda nel fusto, regola la tonalità del capello combinandosi con la luce che attraversa le squame della cuticola.

I capelli biondi

I capelli biondi vanno dal quasi bianco (biondo platino, dai capelli arruffati) a un biondo dorato scuro. I capelli biondi hanno più feomelanina che eumelanina e, a seconda del quantitativo della seconda, cambia la tonalità di biondo. Molti bambini nati con i capelli biondi sviluppano capelli più scuri mentre invecchiano, con la maggior parte delle bionde naturali che sviluppano un colore di capelli di una tonalità biondo scuro quando raggiungono la mezza età. Gli ormoni della gravidanza accelerano questo processo. I capelli biondi chiari naturali sono rari in età adulta. I capelli biondi si trovano più comunemente nell’Europa settentrionale e occidentale e nei loro discendenti, ma possono essere diffusi in gran parte dell’Europa.

I capelli neri e castani

I capelli castani sono caratterizzati da livelli più alti di eumelanina e livelli più bassi di feomelanina. Dei due tipi di eumelanina (nero e marrone), le persone dai capelli castani hanno eumelanina marrone; di solito hanno anche ciocche di capelli di spessore medio.
I capelli castani sono un colore di capelli che è una tonalità rossastra di capelli bruni. Contrariamente ai capelli ramati, la tonalità rossastra dei castani è più scura. I capelli castani sono comuni tra le popolazioni autoctone dell’Europa settentrionale, centrale, occidentale e orientale. I capelli neri sono la tonalità più scura possibile e sono caratterizzati da grandi quantità di eumelanina.

I capelli rossi

Il rutilismo, ossia il colore rosso dei capelli, è determinato da una variazione del gene Mc1r ed è una caratteristica recessiva. I capelli rossi hanno la più alta quantità di feomelanina, circa il 67% e di solito bassi livelli di eumelanina. Con l’1–2% della popolazione eurasiatica occidentale, è il colore di capelli meno comune al mondo. Si trova soprattutto nelle isole britanniche. La Scozia ha la più alta percentuale di rossi.

Vuoi dire addio ai capelli rovinati?
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Quando i capelli sono estremamente danneggiati possono sviluppare fessure nello strato esterno (cuticola) che espongono i capelli ad aggressioni ambientali e ulteriori danni. Per questo motivo i capelli rovinati risultano spesso opachi, crespi e difficili da gestire.

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La ricrescita: il ciclo di vita dei capelli

Il ciclo di ricrescita dei capelli è il processo fisiologico alla base del rinnovo della capigliatura e si divide in tre fasi distinte: anagen, catagen e telogen. Ogni fase ha caratteristiche specifiche che determinano la lunghezza dei capelli.
Ogni ciocca di capelli sul corpo umano ha un suo proprio stadio di sviluppo. Una volta completato, il ciclo si riavvia e inizia a formarsi una nuova ciocca di capelli. Mediamente nella vita di ogni individuo si contano circa 20 cicli di vita dei follicoli: per gli uomini il ciclo di vita dura tra i 2 e i 4 anni, mentre per le donne tra i 5 e i 6.

Non tutti i capelli crescono contemporaneamente. Il tasso di crescita dei capelli dipende dal sesso (i capelli femminili crescono più velocemente degli uomini), dall’etnia (i capelli caucasici crescono più velocemente dei capelli asiatici) e dall’età (i capelli tendono a crescere più lentamente con l’età).

Il continuo rinnovo spiega la perdita fisiologica dei capelli che, mediamente, è di circa 35 capelli al giorno. Anche la caduta dei capelli risente di diversi fattori, come le caratteristiche genetiche, la tipologia di capello e la stagionalità. In caso di dubbi (una perdita che sembra eccessiva o un’improvvisa variazione nel ritmo di caduta) è bene intervenire per accertarsi che il ciclo di vita dei capelli sia regolare e non stia subendo alterazioni che potrebbero condurre all’atrofia precoce dei follicoli piliferi. Questa ipotesi è da scongiurare, poiché una volta morti i follicoli smettono definitivamente di produrre capelli.

La papilla dermica interna ad ogni follicolo può produrre anche più di un capello: di norma da 1 a 3, più raramente 4 o 5. Ogni capello ha un proprio muscolo erettore e delle proprie ghiandole sebacee. Questo apparato pilosebaceo permette al capello di crescere.

Questo ciclo di vita e di continuo ricambio è impercettibile anche perché non riguarda mai tutta la capigliatura contemporaneamente, così che la densità della chioma resti sempre costante nonostante la quotidiana perdita dei capelli morti.

Ma vediamo nello specifico cosa accade in ognuna delle tre fasi:

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Fase di crescita

La fase anagen (da Anà = su, sopra + genà = genesi, nascita), è nota come fase di crescita. Questa è la fase in cui i capelli crescono fisicamente di circa 1 cm al mese. Questa fase inizia nella papilla dermica e può durare da tre a cinque anni. La durata in cui i capelli rimangono in questa fase di crescita è determinata dalla genetica. Di norma comunque dura fra i 2 e i 4 anni nell’uomo e fra i 5 e i 6 nella donna. Più a lungo i capelli rimangono nella fase anagen, più a lungo cresceranno. Durante questa fase, le cellule germinative si dividono per produrre nuove fibre di capelli, e il follicolo si innesta nel cuoio capelluto per nutrire il fusto. Circa l’85% -90% dei capelli sulla testa sono in fase anagen allo stesso tempo.

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Fase di transizione

La fase catagen (da Katà = giù + genà = genesi, nascita), nota anche come fase di transizione o regressione, consente al follicolo, in un certo senso, di rinnovarsi. Durante questo periodo, che dura tra 1 e 3 settimane, il follicolo pilifero si restringe a causa della progressiva riduzione della mitosi che, quando si arresta del tutto, provoca il distacco del bulbo dal follicolo, privando il capello del suo apporto di nutrienti. Il primo segno di catagen è la cessazione della produzione di melanina nel bulbo pilifero. La crescita rallenta, il bulbo del capello si assottiglia per via dell’iponutrizione, il collegamento con la papilla dermica si fa sempre più labile, fino a ridursi ad una sottile colonna di cellule (le ultime cellule prodotte dalla matrice). Il capello, progressivamente così indebolito, muore.

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Fase di riposo

Durante la fase di telogen (da Telòs = termine, fine + genà = genesi, nascita) o riposo il follicolo rimane inattivo per circa due/quattro mesi. In questa fase il capello ormai è morto ma può restare ancorato al cuoio capelluto per via delle cellule epidermiche che rivestono il canale follicolare e che continuano a crescere normalmente, accumulandosi attorno alla base del capello e ancorandolo temporaneamente. La radice del capello ormai presenta un bulbo molto assottigliato e con bordi frastagliati, a forma di clava.
Ad occhio nudo il bulbo in questa fase assume l’aspetto di una testa di spillo alla base del capello. Intanto, nel follicolo si sta già formando un nuovo capello in fase anagen che, crescendo, “spinge” il vecchio fuori dal follicolo, fino a farlo cadere. Se durante questa fase il capello viene asportato forzatamente, per esempio grattandosi o spazzolandosi, il follicolo interrompe il riposo e inizia precocemente una nuova fase anagen. La fase telogen interessa tra il 9 e il 14% dei capelli e variazioni man mano più significative di questa percentuale denunciano un’incipiente alopecia (20%) o una alopecia importante (30%). I bambini hanno in media solo il 5% dei capelli in telogen: questo spiega le loro folte chiome.

Questa sostituzione dei capelli vecchi con capelli nuovi e sani scongiura la calvizie; man mano che questo processo diventa più breve si va incontro all’estinzione dei capelli. Se l’estinzione è precoce, è opportuno prevenirla con l’aiuto di specifici trattamenti per la ricrescita dei capelli, prima che sia troppo tardi.

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