Sono due i periodi dell’anno in cui i nostri capelli subiscono uno stress intenso: si tratta dell’autunno (settembre/novembre) e della primavera (aprile/maggio). In queste due stagioni di forti cambiamenti climatici si modificano infatti i ritmi del nostro organismo e il corpo deve adeguarsi modificando il proprio metabolismo. I nostri capelli risentono di questo cambiamento e iniziano a cadere in modo più abbondante rispetto agli altri periodi dell’anno, generando preoccupazione ed ansia in molte persone. Un fenomeno piuttosto comune che coinvolge tutti, uomini e donne.
Il motivo per cui in questo periodo si perdono più capelli è, molto probabilmente, anche legato all’evoluzione della specie umana: esattamente come molti animali che in questo periodo perdono il pelo, anche gli esseri umani si preparano all’arrivo della stagione fredda o calda perdendo parte dei propri capelli, che poi ricresceranno nella nuova stagione. A questa circostanza contribuisce sicuramente l’indebolimento dei capelli causato da sole estivo, salsedine e cloro delle piscine che hanno la peculiarità di rendere secchi i nostri capelli e con la tendenza a spezzarsi facilmente. Possibili cause potrebbero anche essere la variazione del rapporto tra ore di luce e ore di buio, eredità genetica e il ritorno alla vita più stressante della città, sia dal punto di vista psichico che emotivo.
In realtà perdere molti capelli nelle stagioni di transizione è un fenomeno normale e vedere continuamente capelli sul pettine o sul cuscino ogni mattina non deve destare preoccupazione se la caduta si attesta attorno a 100 capelli al giorno. Questa cifra infatti è già più alta rispetto alla normale media di capelli persi (35/50) che avviene tutti i giorni ed è dovuta al ciclo di vita del capello che nasce, si sviluppa e cade circa 20 volte nel corso della vita di una persona. Se la caduta dei capelli eccede questo numero è bene invece effettuare un controllo.
Quando la caduta stagionale non si arresta entro la fine della stagione, e la perdita di capelli ha causato evidenti diradamenti, è possibile affermare che non si tratta di caduta stagionale bensì dell’insorgere di un’affezione o di un’anomalia. La condizione di caduta di capelli stagionale normalmente è fisiologica e quindi in genere dura poche settimane. Se però si nota che il rapporto dei capelli in fase di crescita (anagen) è inferiore a quello di caduta (telogen), e inoltre la caduta di capelli non si risolve nel giro di qualche settimana, ci si potrebbe trovare in presenza di una caduta anomala.
In questi casi è bene intervenire tempestivamente per evitare che l’alopecia diventi permanente (o cicatriziale), tale cioè da causare nel tempo l’atrofizzazione dei follicoli piliferi che generano i capelli impedendo quindi ai nostri capelli di rigenerarsi dopo la caduta.
Le cause dell’alopecia androgenetica possono essere numerose: l’ereditarietà, uno stress prolungato nel tempo, un’alimentazione scorretta associata ad affezioni del cuoio capelluto, quali produzione di sebo in eccesso, possono rivelarsi concause importanti alla caduta di capelli, sulle quali è tuttavia possibile agire per rallentare e fermare la caduta.
Altri campanelli d’allarme che segnalano il rischio che la perdita dei capelli abbia caratteristiche patologiche: prurito alla testa e dolore del cuoio capelluto.
Se la perdita di capelli diventa eccessiva è quindi indispensabile prenotare un check-up gratuito dei capelli e un colloquio con un Hair Specialist che sia in grado di elaborare trattamenti personalizzati in grado di favorire la ricrescita dei capelli laddove i follicoli piliferi sono ancora attivi e produttivi.
I consulenti di Revalhair sono specialisti del capello formati su tutte le problematiche del cuoio capelluto. La loro forza è la competenza. La loro arma vincente: l’attenzione per i dettagli e la continua voglia di migliorarsi.